Libere Rape Metropolitane Rotating Header Image

Storie di rape. Racconti passati, presenti e in futuro chissà

storie di rape

La rete delle Libere Rape Metropolitane compie un anno e mezzo. Sta diventando grandicella e da buon adolescente, comicia  a misurarsi sempre più con il mondo là fuori e a chiedersi chissà quali saranno le strade che esplorerà.

Chi sono? Da dove vengo? Cosa mi piacerebbe fare da grande?

Approfittando delle prime giornate calde di giugno, ci sediamo a raccogliere  e spolverare i ricordi. Storie di rape.  Sparse,  imprevedibili, così allegramente  poco pianificabili come sono spesso, in fondo, i nostri desideri.

La rete delle Libere Rape Metropolitane è nata alla fine del 2010 quando, dopo aver notato il crescente interesse in città sul tema del verde condiviso, durante un lunedì sostenibile, serata mensile dedicata ai temi del verde e della sostenibilità, alcune di noi si sono trovate a discutere della proposta di mappatura delle esperienze di orto lanciata da Ortodiffuso e dell’idea di un’inchiesta sugli orti-giardini condivisi del Giardino degli Aromi.  È a partire da quella sera che si progetta la nascita di una rete per raccogliere desideri e iniziative delle persone con il pallino del verde condiviso rete che nasce ufficialmente di lì a poco con la presentazione in facoltà di agraria l’11dicembre.
Seguono le prime riunioni e gli incontri della domenica al parco Trotter. La rete cresce, si conosce e si infittisce. Gli obiettivi sono tanti ma ben chiari:

  • mappare le esperienze di orti e giardini condivisi diffuse nella città di Milano organizzando incontri e occasioni di conoscenza reciproca
  • sviluppare un percorso di sensibilizzazione sul tema del verde condiviso da portare avanti attraverso più iniziative (dalla nascita di nuovi giardini ai seminari di approfondimento)
  • facilitare la nascita e il consolidamento di esperienze di orti e giardini condivisi attraverso la proposta del “mutuo aiuto” AKA manovalanza amica on demand
  •  costruire le condizioni per un dialogo con il comune che porti al riconoscimento del valore pubblico, sociale  e politico delle iniziative spontanee di cura del verde e al loro sostegno (ricordiamo che le esperienze di giardini condivisi sono stati spesso sotto minaccia di sgombero)

Si sceglie di darsi una forma di rete, flessibile  e lasca. Una forma che permetta a ciascuno di continuare con le proprie attività e interessi ma con l’opportunità di essere aggiornato sui temi di sui sopra e sopratutto di fare “massa critica” . Perchè fare un orto o un giardino condiviso non è solo un passatempo, un hobby per verde appassionati ma è un modo per trasformare la città dal basso e con essa, le relazioni.
Nel frattempo nascono primi giardini le persone che fanno parte della rete si impegna in numerosi eventi e le attività. Alcune persone della rete partecipano al NO Expo Climate Camp, rinasce l’orto di cascina Torchiera, quello del Folletto ad Abbiategrasso, il giardino “Primo Moroni”, le aiuole davanti all’Hospice al Pini, la biciclettata di esplorazione che aiuterà la nascita del giardino dei Papaveri Rossi.
Conosciamo Isola Pepe Verde, il giardino oTemporane di via montello, gli orti sotto sgombero di Cascina Albana. Poi la mappatura del verde di zona 9, la giornata di aiapp, le attività di claudia e de.de.p. a Dergano, l’incontro di TrameUrbane coltivare rapp-orti a Bologna… insomma tanta robbba!

E siamo solo al primo anno! Il 2012 non ve lo raccontiamo perchè non è conlcuso e poi lo potete leggere qui, sul blog :D

 

Comments are closed.