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chi siamo

La rete delle Libere Rape Metropolitane nasce a Milano, nel 2010,  durante un fortunato lunedì sera d’autunno.

Quella sera, un gruppo composito di persone, coinvolte a vario titolo in esperienze di cura del verde urbano, si ritrovano a chiacchierare e a fare progetti per il futuro.
Condividiamo racconti di attività e ricerche, scopriamo aspetti che avvicinavano le nostre esperienze personali ma soprattutto, mettiamo a fuoco come in città stia crescendo l’interesse nei confronti degli orti e dei giardini condivisi.

Dai community garden agli orti scolastici, passando per gli spazi liberati dal cemento e le azioni di guerrilla gardening, a Milano stanno nascendo molte esperienze accomunate dal fatto di guardare al verde come una preziosa risorsa comune.

Non c’è altro da attendere: i tempi sono maturi per cominciare una campagna per diffondere la pratica degli orti e dei giardini condivisi!

Cominciamo aderendo alla proposta di mappatura online delle esperienze di coltivazione urbana, lanciata dal Mariella sul suo blog ortodiffuso, e all’inchiesta sugli orti e giardini condivisi proposta da Aurora e Sara del Giardino degli Aromi.
Usiamo i materiali delle ricerche che alcune di noi stavano conducendo e cominciamo a prendere i contatti per creare una rete. Punk vegetali, cittadini s-piantati, squatter organici, braccia rubate all’agricoltura, famiglie naturali, piccoli economisti domestici, botanici critici, tutti sono invitati a farsi avanti e a partecipare al percorso.

La rete delle Libere Rape non si presenta come un gruppo coeso e nemmeno come un collettivo. La nostra idea è di dar vita a una rete. La rete è uno spazio di incontro plurale, aperto, flessibile che raccoglie esperienze anche molto diverse tra loro.

Per diventare Libere Rape è sufficiente promuovere le esperienze e attività degli orti e dei giardini comunitari e riconoscere come queste pratiche siano dei laboratori di condivisione utili a sperimentare nuove relazioni sociali.

L’11 dicembre 2010 presentiamo il nostro progetto nella facoltà di agraria dell’università di Milano. La rete ha così il suo debutto in società.

Seguono le prime riunioni e gli incontri della domenica al parco trotter.

La rete in questo modo cresce, si conosce e si infittisce.

Obiettivi:
mappare le esperienze di orti e giardini condivisi diffuse nella città di Milano organizzando incontri e occasioni di conoscenza reciproca;
– sviluppare un percorso di sensibilizzazione sul tema del verde condiviso da portare avanti attraverso più iniziative (dalla nascita di nuovi giardini ai seminari di approfondimento);
– facilitare la nascita e il consolidamento di esperienze di orti e giardini condivisi attraverso la proposta del “mutuo aiuto e mutuo soccorso”, in altri termini: braccia e manovalanza amica on demand
– costruire le condizioni per un dialogo con il comune che porti al riconoscimento del valore pubblico delle iniziative, anche spontanee e non autorizzate, di coltivazione condivisa

Con il passare del tempo germogliano i primi nuovi giardini la rete si impegna in numerosi eventi e attività.
Nascono: il giardino “Primo Moroni”, l’orto di cascina Torchiera e quello del folletto ad Abbiategrasso; il “giardino del vento e della luce” davanti all’hospice “il tulipano”, le attività di Isola Pepe Verde, Giardini in Transito, gli orti sotto sgombero di Cascina Albana, il community garden del Giambellino e quello dei Papaveri Rossi a Precotto, il verde di PassparVerd a Dergano, la compagnia dei Giardinieri Insoliti a Cormano e gli incontri con gli orti condivisi di Roma e con trame urbane a Bologna.

E siamo solo al primo anno! Il resto lo potete seguire nel dettaglio qui, nel blog.

Nel frattempo, una parte della rete si impegna nel dialogo con la giunta comunale con l’intenzione di proporre e discutere un nuovo regolamento sull’uso del verde che includa, al suo interno, la possibilità di riconoscere i giardini comunitari e prevedere forme di regolarizzazione.  Il primo successo di questo percorso è la delibera comunale che riporta le linee guida per la realizzazione di giardini condivisi da parte di associazioni senza scopo di lucro.

I nostri lavori continuano. Coraggio! Che altro aspettate per partecipare ?